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Il domani dell'agricoltura inizia oggi

Dispositivi dimostrativi nelle aziende pilota, permetteranno lo sviluppo di protocolli di monitoraggio, metodologie di analisi dei risultati e la creazione di una rete di conoscenze per lo scambio e la disseminazione delle buone pratiche e della corretta gestione delle nuove tecnologie tramite un approccio partecipativo che vedrà coinvolti tutti i portatori di interesse delle filiere interessate dal progetto per definire strategie di adattamento per l'orticoltura e la cerealicoltura.

Obiettivi specifici del comparto orticolo biologico

1) Valutare l’incremento dell’efficienza nell’uso dell’acqua di irrigazione attraverso l’utilizzo di tecniche di precisione basate sulla micro-irrigazione, sull’automazione e sulla misurazione dei parametri pedoclimatici di contesto nell’ambito di itinerari tecnici convenzionali adottati dall’Azienda BioColombini s.r.l. Società Agricola.

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2) Valutare la sostenibilità tecnica ed economica di pratiche agricole innovative basate sull’adozione combinata di sistemi micro-irrigazione sotto-superficiale e tecniche di agricoltura conservativa basate sulla riduzione delle operazioni colturali e sull’inserimento di colture di copertura in rapporto agli itinerari tecnici convenzionali adottati dall’Azienda BioColombini s.r.l. Società Agricola e dall’ Az. Agr. Il Cerreto.

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3) Formare l’imprenditore agricolo all’adozione di tecnologie di automazione e monitoraggio in remoto per una corretta gestione dell’irrigazione di precisione.

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4) Promuovere la diffusione dei risultati attraverso comunicazioni di carattere tecnico, l’organizzazione di workshop e giornate dimostrative.

Obiettivi specifici del comparto cerealicolo biologico/biodinamico

1) Valutare l’effetto sulla resilienza dei sistemi colturali cerealicoli attraverso l’adozione di tecniche agronomiche aggiornate che fanno riferimento all’utilizzo di colture di copertura e diversificazione delle rotazioni colturali. Questo permetterà un incremento del carbonio nel suolo allo scopo di mantenere la fertilità e aumentare il tasso di sequestro del carbonio nel suolo. 

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2) Identificare le varietà locali di frumento tenero vocate al contesto collinare dell’entroterra pisano, coltivate singolarmente e in miscuglio per ottimizzare le qualità produttive e nutrizionali del frumento in ambito aziendale.

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3) Promuovere la diffusione dei risultati attraverso comunicazioni di carattere tecnico, l’organizzazione di workshop e giornate dimostrative.

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